Nel suo quinto anno di esistenza il Tribunale penale federale ha compiuto un ulteriore passo avanti. Complessivamente, per l’anno in esame, si constata un notevole aumento della mole di lavoro. In seno alla Corte penale l’aumento è dovuto in particolare all’ampiezza di determinati procedimenti sui quali è stata chiamata a statuire, per la II Corte dei reclami penali all’incremento dei casi entrati. Anche presso la I Corte dei reclami penali, dopo la flessione dell’anno precedente, si è registrato nuovamente un sostanziale aumento di casi in entrata. L’inoltro da parte del Ministero pubblico della Confederazione di numerosi atti d’accusa concernenti procedure voluminose e complesse, che hanno richiesto una grande mole di lavoro, ha costretto il Tribunale, nel corso dell’estate, a proporre alla Commissione giudiziaria la creazione di tre posti supplementari a livello di giudici, due di lingua francese e uno di lingua tedesca. La Commissione giudiziaria ha accolto la proposta permettendo al Tribunale penale federale, nel corso del suo sesto anno di attività, di raggiungere la cifra minima di 15 posti di giudice prevista dal legislatore.
E’ positivo il fatto che l’Ufficio dei giudici istruttori federali, sottoposto alla vigilanza amministrativa e materiale del Tribunale penale federale, abbia potuto evadere il 20% delle pendenze, alcune di lunga data. Ciò è dovuto soprattutto alla diminuzione dei casi entrati. Il numero delle procedure evase è, come già nel 2007, superiore a quello delle entrate. La media delle pendenze per giudice istruttore è di 3,5 procedure (l’anno precedente 4), ciò senza tener conto dei casi sospesi provvisoriamente; questo dato deve essere considerato quale valore minimo per un carico di lavoro adeguato. L'esiguo numero di pendenze facilita comunque la formazione di team per procedure voluminose.
Sia l’Ufficio dei giudici istruttori federali sia il Ministero pubblico della Confederazione, i quali soggiacciono alla vigilanza materiale esercitata dalla I Corte dei reclami penali, hanno compiuto ulteriori progressi. L’inchiesta preliminare è in fin dei conti orientata alla ricerca di prove sulla base di un sospetto. Per quanto attiene alla valutazione della qualità della conduzione di una procedura, nella misura in cui le autorità di perseguimento penale sono in grado di chiarificare una fattispecie, fonte del loro sospetto iniziale, in un lasso di tempo ragionevole e con investimenti ragionevoli, ciò rappresenta sempre un successo, indipendentemente dal fatto che il procedimento in questione sia in seguito sospeso oppure si concluda con un rinvio a giudizio, rispettivamente con un proscioglimento oppure con una condanna. L’obiettivo costante deve essere quello di limitare la durata dell'inchiesta, tenendo conto della natura e dell’ampiezza di ogni procedimento.
Contatto: Tribunale penale federale, Mascia Gregori Al-Barafi, Segretaria generale
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